
L’opacità genera mostri, dicevamo in un nostro precedente post, presentando la vicenda della gara per i Servizi di Igiene Urbana che l’Amministrazione stava avviando in maniera del tutto illegittima, senza passare dall’unico organo titolato a definirne gli indirizzi e a controllarne gli esiti: il Consiglio Comunale.
(Leggete QUI il post precedente)
Purtroppo non ci è voluto molto per vedere avverate le nostre (facili) profezie.
I mostri (amministrativi e non solo) oggi sono tra noi.
Nel Consiglio del 17 dicembre il Partito Democratico non è stato in grado di garantire il numero legale (cosa sempre più frequente) e la riunione è stata sospesa. Di conseguenza l’urgentissima delibera sull’Igiene Urbana non è stata approvata.
Ancora in quella occasione abbiamo sottolineato gli errori e i rischi insiti in quel percorso chiedendo venisse almeno ripristinata una parvenza di legittimità per un appalto che comporta un impegno di 5+3 anni e circa 30 milioni di spesa per i cittadini (e anche questo lo abbiamo scoperto poco prima di andare in aula).
Oggi ci troviamo di fronte ad un mostro ancor più preoccupante: un Consiglio Comunale convocato con procedura d’urgenza per i giorni 28 e 30 dicembre senza alcuna consultazione della Conferenza Capigruppo e un'ordinanza sindacale pasticciata (scaricala QUI) che riporta come termine dell'ennesimo affidamento a CEM del Servizio Igiene Ambientale il 30/04/2013 (2013 anziché 2014).
(Leggete QUI il post precedente)
Purtroppo non ci è voluto molto per vedere avverate le nostre (facili) profezie.
I mostri (amministrativi e non solo) oggi sono tra noi.
Nel Consiglio del 17 dicembre il Partito Democratico non è stato in grado di garantire il numero legale (cosa sempre più frequente) e la riunione è stata sospesa. Di conseguenza l’urgentissima delibera sull’Igiene Urbana non è stata approvata.
Ancora in quella occasione abbiamo sottolineato gli errori e i rischi insiti in quel percorso chiedendo venisse almeno ripristinata una parvenza di legittimità per un appalto che comporta un impegno di 5+3 anni e circa 30 milioni di spesa per i cittadini (e anche questo lo abbiamo scoperto poco prima di andare in aula).
Oggi ci troviamo di fronte ad un mostro ancor più preoccupante: un Consiglio Comunale convocato con procedura d’urgenza per i giorni 28 e 30 dicembre senza alcuna consultazione della Conferenza Capigruppo e un'ordinanza sindacale pasticciata (scaricala QUI) che riporta come termine dell'ennesimo affidamento a CEM del Servizio Igiene Ambientale il 30/04/2013 (2013 anziché 2014).
L’elencazione delle illegittimità contenute nella procedura di convocazione del Consiglio Comunale rischia di non essere percepibile ai più, ci permettiamo quindi di dettagliare:
1) non si è mai visto, e sicuramente non in questa tornata amministrativa, un Consiglio Comunale convocato in giornate lavorative, alle 10 di mattina per il sabato e alle 11 di mattina per il lunedì. Tutto si può cambiare ma già solo questo avrebbe richiesto almeno l’unanimità dei pareri della Conferenza Capigruppo, di sicuro la sua convocazione. Altrettanto utile almeno un controllo per capire quanti dei Consiglieri potranno essere presenti, in un giorno lavorativo e nel pieno delle festività natalizie. La scelta di procedere “a prescindere”, preoccupandosi solo dei consiglieri di maggioranza, si commenta da sola.
2) il Consiglio è convocato con procedura d’urgenza, una possibilità prevista dal suo Regolamento. Peccato che l’urgenza non sia uno status definito o certificato da chicchessia, e tantomeno dal Presidente del Consiglio Comunale. Ancora una volta la Conferenza Capigruppo sarebbe stato il luogo deputato a presentare e discuterne le ragioni.
3) non avendo motivato l’urgenza della convocazione (motivi che devono essere “rilevanti e indilazionabili”) si inficia la possibilità, altrettanto prevista dal Regolamento, di respingerla con voto a maggioranza del Consiglio (2/3 dei presenti). Se non conosci le motivazioni, non puoi argomentare, né pro né contro.
Per queste ragioni non parteciperemo ad una riunione di Consiglio Comunale illegittima e al di fuori di qualunque forma di confronto politico. E il fatto che un tale mostro amministrativo sia partorito da una Amministrazione che si definisce di centrosinistra non è di certo una scusante, casomai un’aggravante imperdonabile.
Per quanto ci riguarda non vi è nessuna ambiguità.
Avevamo scritto in data 8 ottobre 2013 una “Lettera aperta al Presidente e ai membri dell’Ufficio di Presidenza” (allora appena nominati) sui temi che oggi ci troviamo a dover difendere con la forza di chi vede il buon senso e la correttezza amministrativa definitivamente violate.
Chi vuole può leggere QUI tutto il post precedente in materia, e QUI il testo completo di quella lettera, che sollevava il tema mai affrontato delle prerogative del Consiglio Comunale e della difesa del ruolo di questo consesso democratico.
Sollevavamo in particolare tre punti su cui ritenevamo prevaricato il ruolo del Consiglio.
I tre punti erano: la variante sul Centro Polisportivo, il ruolo di ASF e l’Igiene Urbana. Su quest’ultimo palesavamo timori e perplessità che oggi, a distanza di solo tre mesi, hanno trovato preoccupanti conferme.
Peccato che altrettanta risposta non abbia trovato la nostra lettera che solo il 9 gennaio (su pressione di uno dei tre membri dell’Ufficio di Presidenza e non certo del Presidente del Consiglio) arriverà in discussione nella Conferenza dei Capigruppo. Una discussione monca e probabilmente inutile, visto che per quasi tutti i punti lì elencati si è già proceduto ad attività deliberativa.
I mostri sono qui, e il mostro principale è lo stravolgimento delle procedure, che apre spazi agli interessi opachi in agguato sul territorio. Lo abbiamo detto in Consiglio e lo ribadiamo: noi oggi non abbiamo il minimo riscontro che vi siano, dietro queste scelte, interessi di altro genere: se così fosse non perderemmo tempo a parlare di politica.
Quel che però accade, e questo è incontrovertibile, è che nello sfaldamento delle procedure, nell’elusione delle competenze, nella banalizzazione dei ruoli, si apre lo spazio per il decadimento della politica e per quegli interessi opachi che a parole tutti diciamo di voler contrastare.
Non è ridondante ribadire quanto la recente inchiesta Clean City, in cui è coinvolta la ditta Sangalli che opera anche sul nostro territorio, così come il tema più generale della penetrazione mafiosa nel nord Italia che proprio in servizi di questo tipo trova ambiti di radicamento, impongano percorsi di assoluta trasparenza nel merito di un appalto che vale più di un bilancio comunale.
E se la politica deve arrivare PRIMA che questi interessi possano radicarsi, in questo caso stiamo rendendo ben triste servizio alla nostra città e alla politica.
Non vogliamo tacere, infine, il tema del Presidente del Consiglio.
Il Presidente del Consiglio Comunale è un consigliere come gli altri che ha assunto su di sé l’impegno di organizzare i lavori consiliari e di dirigerli, tutelando le prerogative del Consiglio e vigilando i limiti dell’azione amministrativa, che è definita per legge per limitare il più possibile sconfinamenti e ambiguità.
Scegliendo questo percorso il Presidente del Consiglio ha abdicato al suo ruolo ed ha scelto di concorrere a prevaricare il ruolo dell’organismo che si trova a dirigere. Non riteniamo abbia più i titoli per svolgere questo ruolo, non riteniamo di poter essere garantiti e rappresentati da chi si presta a coltivare i mostri di casa nostra. E anche questo è un tema che avremmo preferito non trovarci nelle condizioni di dover affrontare, ma che, onestamente, non possiamo esimerci dal porci e dal porre sul tavolo della discussione.
1) non si è mai visto, e sicuramente non in questa tornata amministrativa, un Consiglio Comunale convocato in giornate lavorative, alle 10 di mattina per il sabato e alle 11 di mattina per il lunedì. Tutto si può cambiare ma già solo questo avrebbe richiesto almeno l’unanimità dei pareri della Conferenza Capigruppo, di sicuro la sua convocazione. Altrettanto utile almeno un controllo per capire quanti dei Consiglieri potranno essere presenti, in un giorno lavorativo e nel pieno delle festività natalizie. La scelta di procedere “a prescindere”, preoccupandosi solo dei consiglieri di maggioranza, si commenta da sola.
2) il Consiglio è convocato con procedura d’urgenza, una possibilità prevista dal suo Regolamento. Peccato che l’urgenza non sia uno status definito o certificato da chicchessia, e tantomeno dal Presidente del Consiglio Comunale. Ancora una volta la Conferenza Capigruppo sarebbe stato il luogo deputato a presentare e discuterne le ragioni.
3) non avendo motivato l’urgenza della convocazione (motivi che devono essere “rilevanti e indilazionabili”) si inficia la possibilità, altrettanto prevista dal Regolamento, di respingerla con voto a maggioranza del Consiglio (2/3 dei presenti). Se non conosci le motivazioni, non puoi argomentare, né pro né contro.
Per queste ragioni non parteciperemo ad una riunione di Consiglio Comunale illegittima e al di fuori di qualunque forma di confronto politico. E il fatto che un tale mostro amministrativo sia partorito da una Amministrazione che si definisce di centrosinistra non è di certo una scusante, casomai un’aggravante imperdonabile.
Per quanto ci riguarda non vi è nessuna ambiguità.
Avevamo scritto in data 8 ottobre 2013 una “Lettera aperta al Presidente e ai membri dell’Ufficio di Presidenza” (allora appena nominati) sui temi che oggi ci troviamo a dover difendere con la forza di chi vede il buon senso e la correttezza amministrativa definitivamente violate.
Chi vuole può leggere QUI tutto il post precedente in materia, e QUI il testo completo di quella lettera, che sollevava il tema mai affrontato delle prerogative del Consiglio Comunale e della difesa del ruolo di questo consesso democratico.
Sollevavamo in particolare tre punti su cui ritenevamo prevaricato il ruolo del Consiglio.
I tre punti erano: la variante sul Centro Polisportivo, il ruolo di ASF e l’Igiene Urbana. Su quest’ultimo palesavamo timori e perplessità che oggi, a distanza di solo tre mesi, hanno trovato preoccupanti conferme.
Peccato che altrettanta risposta non abbia trovato la nostra lettera che solo il 9 gennaio (su pressione di uno dei tre membri dell’Ufficio di Presidenza e non certo del Presidente del Consiglio) arriverà in discussione nella Conferenza dei Capigruppo. Una discussione monca e probabilmente inutile, visto che per quasi tutti i punti lì elencati si è già proceduto ad attività deliberativa.
I mostri sono qui, e il mostro principale è lo stravolgimento delle procedure, che apre spazi agli interessi opachi in agguato sul territorio. Lo abbiamo detto in Consiglio e lo ribadiamo: noi oggi non abbiamo il minimo riscontro che vi siano, dietro queste scelte, interessi di altro genere: se così fosse non perderemmo tempo a parlare di politica.
Quel che però accade, e questo è incontrovertibile, è che nello sfaldamento delle procedure, nell’elusione delle competenze, nella banalizzazione dei ruoli, si apre lo spazio per il decadimento della politica e per quegli interessi opachi che a parole tutti diciamo di voler contrastare.
Non è ridondante ribadire quanto la recente inchiesta Clean City, in cui è coinvolta la ditta Sangalli che opera anche sul nostro territorio, così come il tema più generale della penetrazione mafiosa nel nord Italia che proprio in servizi di questo tipo trova ambiti di radicamento, impongano percorsi di assoluta trasparenza nel merito di un appalto che vale più di un bilancio comunale.
E se la politica deve arrivare PRIMA che questi interessi possano radicarsi, in questo caso stiamo rendendo ben triste servizio alla nostra città e alla politica.
Non vogliamo tacere, infine, il tema del Presidente del Consiglio.
Il Presidente del Consiglio Comunale è un consigliere come gli altri che ha assunto su di sé l’impegno di organizzare i lavori consiliari e di dirigerli, tutelando le prerogative del Consiglio e vigilando i limiti dell’azione amministrativa, che è definita per legge per limitare il più possibile sconfinamenti e ambiguità.
Scegliendo questo percorso il Presidente del Consiglio ha abdicato al suo ruolo ed ha scelto di concorrere a prevaricare il ruolo dell’organismo che si trova a dirigere. Non riteniamo abbia più i titoli per svolgere questo ruolo, non riteniamo di poter essere garantiti e rappresentati da chi si presta a coltivare i mostri di casa nostra. E anche questo è un tema che avremmo preferito non trovarci nelle condizioni di dover affrontare, ma che, onestamente, non possiamo esimerci dal porci e dal porre sul tavolo della discussione.